“Making is thinking is making” ossia “Fare è pensare è fare” è il quesito posto sulla lavagna in mostra nell’esposizione coreana “Making is Thinking is Making”, in Triennale a Milano fino al 12 settembre: chiede ai visitatori quali siano i significati e i valori trasmessi dall’artigianato e quale sia il suo futuro.
“Creatività”, un “Gioco”, ma anche “Fatica”: i 44.000 visitatori della mostra“Making is Thinking is Making” definiscono cos’è l’artigianato oggi.
Ogni sera la lavagna viene fotografata e poi ripulita per ospitare le parole del giorno successivo: ad oggi circa 60 foto documentano i commenti dei visitatori che hanno ancora 3 mesi di tempo per aggiungere le loro indicazioni a quest’opera di intelligenza collettiva.
Al termine della mostra le lavagne fotografate saranno 165, da cui verranno raccolti i macro-trend che ispireranno la prossima esposizione.
Making is thinking is Making, è stata organizzata in occasione della XXI Esposizione Internazionale, fino al 12 settembre.
Da inizio aprile ad oggi, molti degli oltre 44.000 visitatori dell’esposizione, diretta da Hong Bora, direttrice anche della Galleria Factory di Seoul e curatrice di mostre internazionali, come nel 2015 “Wirkkala Revisited” al Design Museum di Helsinki, e organizzata da KCDF (Korea Craft & Design Foundation),emanazione del Ministero della Cultura, Sport e Turismo della Repubblica di Corea, hanno risposto su una lavagna al quesito “Qual è il valore e il significato dell’artigianato contemporaneo?” contribuendo a realizzare un’opera di “intelligenza collettiva”.
La mostra Making is thinking is Making che indaga quali siano i significati e i valori trasmessi dall’artigianato e quale sia il suo futuro, prende spunto da una citazione tratta dal libro “L’Uomo Artigiano” (“The Craftsman”) del sociologo Richard Sennett, ovvero “Making is thinking”.
“Creazione”, “Fatica”, “Comunicazione”, “Gioco”: sono alcune parole già incise sulla lavagna che possono essere colorate di bianco dai visitatori se concordano con il significato da attribuire all’artigianato. Altre parole chiave come “Amore”, “Bellezza”, “Valore”, “Immaginazione”, “Futuro” sono quelle che si avvicendano più di frequente nella grande parate nera di lavagna. I visitatori hanno ancora tre mesi di tempo per aggiungere le loro indicazioni all’opera.
Antonello Fusetti, direttore della Scuola Politecnica di Design di Milano, commenta: “Sono d’accordo con i concetti chiave legati all’artigianato che emergono dall’analisi della lavagna. In più la combinazione tra saper fare tradizionale e nuove tecnologie digitali, in un mondo di prodotti standardizzati e anonimi, offre una grande opportunità all’artigianato poiché si può personalizzare ulteriormente il prodotto, rendendolo tailor-made e allo stesso tempo si ha a disposizione una vetrina mondiale dove esporre i propri lavori”.
Per informazioni
Veronica Carminati – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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