30giu 2019
L’ARENA DEL VINO A PALAZZO PARIGI MILANO | LE 7 ETICHETTE DA PROVARE
Palazzo Parigi Milano, centinaia di etichette all’arena del vino
Articolo di: Fabiano Guatteri

Anche quest’anno siamo andati all’appuntamento con le etichette de "L’Arena del vino... e non solo", di cui abbiamo scritto qui in occasione della scorsa edizione tenutasi anch’essa a Palazzo Parigi Milano nel 2017. Il nome Arena può alludere al fatto che per l’occasione una cinquantina di produttori di vino espongano in un salone di Palazzo Parigi Milano le proprie etichette. Ma si chiama Arena soprattutto perché organizza l’evento Giuseppe Arena fondatore dell’Agenzia Wines & Consulting e creatore di questa manifestazione, ossia una biennale diventata punto di riferimento per molti produttori per la diffusione dei vini sul territorio e per la comunicazione dei loro progetti.

 

Ciò che caratterizza "L’Arena del vino ... e non solo" è il côté lifestyle che vede in un’unica esperienza un percorso per conoscere eccellenze del Made in Italy non solo in campo enologico. Infatti alle cantine si affiancano aziende del settore gastronomico e della moda che espongono le proprie collezioni nello stesso del banco di assaggio (foto 1).

 

Dopo la conferenza stampa che ha anticipato l’evento si sono aperte le degustazioni. I produttori hanno proposto verticali di tre annate per ogni vino, e due etichette più recenti.

 

Vorremmo segnalare alcune referenze che ci sono particolarmente piaciute che elenchiamo in ordine alfabetico. Ovviamente non abbiamo visitato tutti i produttori e pertanto ci saranno sicuramente vini eccellenti che qui non citiamo.

 

Essence Rosé  Antica Fratta

Antica Fratta  è una cantina storica franciacortina. Abbiamo voluto provare Essence Rosé, che non è forse il vino più impegnativo o rappresentativo dell’azienda, ma ci piace perché in qualche modo accattivante ma che degustiamo con tutta la rispettosa attenzione che merita un vino millesimato. Il Franciacorta Brut Essence Rosé Millesimato 2014 (foto 2) è prodotto con uve pinot nero (60%) e chardonnay (40%). Matura 42 mesi dei quali 36 mesi sui lieviti e 5-6 mesi dopo la sboccatura. Di colore rosato scarico che vira alla cipolla ramata percorso da microbollicine continue, unisce sentori di piccoli frutti a quelli floreali. In bocca rivela struttura salda accompagnata da piacevole freschezza corredato da nuance fruttate già percepite nella fase olfattiva.

 

Lu Patri Baglio del Cristo di Campobello  

Baglio del Cristo di Campobello è un’azienda agrigentina che opera cosciente delle potenzialità del territorio costituito da terreni calcarei e gessosi, con microclima caratterizzato dall’altitudine collinare e dalla distanza di 8 chilometri dal mare. Ogni vigneto del Baglio genera un proprio vino. La scorsa edizione degustammo Laluci, una intensa espressione di grillo. Quest’anno vogliamo segnalare Lu Patri Nero d’Avola 2015 Sicilia (foto 3 ) affinato 14 mesi in barrique. Possiede colore rosso rubino profondo, profumi fruttati di mora, di prugna, con sentori floreali, balsamici e speziati. In bocca è caldo, avvolgente, con tannini garbati, e chiude con nuance di liquirizia.

 

Misco Tenuta di Tavignano

Della Tenuta di Tavignano abbiamo detto qui. Va comunque precisato che si tratta di un’azienda che fin dalla nascita si è impegnata nella valorizzazione del Verdicchio facendone il proprio vino simbolo. Dei vini degustati Misco Riserva 2016 (foto 4 ) è sicuramente un riferimento, un’etichetta da provare. E’ un vino bianco invecchiato che può ulteriormente affinarsi considerato che l’annata degustata non dà segni di stanchezza. E’ affinato in acciaio e in vetro pertanto riproduce tutti i caratteri originari che sa comunicare il vitigno. Di colore paglierino brillante, profuma di frutta matura, con note di anice e di agrume. In bocca è ben strutturato, minerale e di più che buona persistenza.

 

Monteriolo Coppo

Le storiche cantine Coppo sono state dichiarate dall’Unesco, Patrimonio Mondiale dell’Umanità: si sviluppano sotto la collina di Canelli per un’estensione di oltre 5 mila metri quadrati e una profondità che, nel punto più, raggiunge i 40 metri. Tra i vini degustati menzioniamo lo Chardonnay Monteriolo 2016 (foto 5), vino verticale di grande eleganza. La fermentazione e l’affinamento di 9 mesi avvengono in barrique. Nel calice riflette colore paglierino con riflessi verdi. Al naso è un susseguirsi di profumi di frutti esotici come il mango, l’ananas cui si uniscono sentori di fiori bianchi con note vanigliate. In bocca è possente, equilibrato, spalla acida ben espressa invitante con lunga persistenza.

 

Nudo Siddura

Siddura  è una realtà produttiva che si trova nel cuore della Gallura. L’ultimo nato della cantina è Nudo Cannonau di Sardegna Rosato (foto 6) ottenuto dalla omonime uve e riproduce una nuova e molto attuale interpretazione dei rosati da cannonai. Nudo è un vino agile, di colore buccia di cipolla ramata, ha profumo fruttato e si riconoscono frutta estiva matura e una nota agrumata che ci ricorda lo yuzu. In bocca è fresco, piacevole, leggermente sapido e si avverte nuovamente il sentore di agrume. Un piacevole rosato da bere fresco di cantina o passato nel cestello del ghiaccio ed è il classico calice che invoglia a replicarlo.

 

Toc Bas Ronco del Gelso

Ronco del Gelso, di Cormons in provincia di Gorizia diventa azienda agricola nel 1988 con una produzione di 3 mila bottiglie diventate oggi 150 mila. Abbiamo degustato il Friuli Isonzo Rive Alte Friulano Toc Bas 2017 (foto 7) affinato un anno in botti grandi di legno. Da uve friulano, di colore paglierino con riflessi verdi, possiede caratteristico sentore di nocciola, cui si uniscono ricordi di erbe aromatiche. In bocca è morbido, rotondo con sfumature saline e chiusura piacevolmente amaricante di mandorla amara.

 

Vermouth Rosso Marolo

Di Marolo e della distilleria Santa Teresa abbiamo scritto qui. Famosa per le grappe prodotte con vinacce di uve piemontesi, la distilleria ha firmato quattro vermut che produce utilizzando la ricetta originale del 1854 di Domenico Ulrich. Il Vermouth Rosso (foto 8) che abbiamo degustato, rappresenta l’aperitivo italiano per eccellenza: nasce da uve cortese piemontesi e il vino assume la tonalità scura grazie all’utilizzo di zucchero bruciato e non caramello così da non alterare la composizione aromatica del vino prodotto per infusione di scorza d’arancia, melissa, genziana e altre botaniche. Di colore ambrato possiede profumo ampio e ricco e caratteristico, sapore dolce-amaricante e si riconoscono sentori d’arancia e di genziana. Lunga quanto piacevole persistenza.

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