09lug 2021
MARCO BONFANTE E I SUOI ALBARONE ALBAROSSA PIEMONTE
Articolo di: Fabiano Guatteri

Marco Bonfante, patron con la sorella Micaela dell’omonima cantina, ha presentato a Milano in un press Lunch organizzato dall’agenzia di comunicazione PR Comunicare il VinoAlbarone Albarossa in una verticale di 4 annate.

Ma prima di lasciar parlare i vini vorremmo introdurre l’ azienda.

 

I fratelli Marco e Micaela rappresentano l’ottava generazione di produttori di vino nella zona di Nizza Monferrato. In seguito alla morte del padre e alla conseguente divisione della cantina, fondano nel 2000 l’azienda,  con Marco enologo e Micaela amministratrice. La superficie vitata comprende 23 ettari con una produzione di vini bianchi, rossi, spumanti e anche una grappa.

 

A partire dal 2007 Marco Bonfante ha voluto intraprendere la produzione di Albarossa, un nome piacevole, in omaggio alla città di Alba e al colore del vino. L’omonimo vitigno (Incrocio Dalmasso XV/31), è nato dall’incrocio di nebbiolo di Dronero detto katus e barbera, creato da Giovanni Dalmasso negli anni 30.  In pratica la nobiltà del nebbiolo e il carattere un po’ ruspante del barbera, si uniscono per dare vita a un rosso che, pur variando in base alle pratiche enologiche adottate, è fortemente fruttato con nuance di spezie, di differente corposità. E Marco Bonfante l’ha voluto di grande struttura nonché longevo. Con gli anni la vinificazione ha conosciuto inevitabili cambiamenti per motivi climatici.

 

Pertanto le vendemmie sono state anticipate, e nel vigneto si procede con un diradamento leggero all’invaiatura. Lo stile di vinificazione di Marco Bonfante è molto ben caratterizzato. Il 70 per cento delle uve è colto a inizio settembre in prossimità della maturazione fenolica, quando schiacciando gli acini questi lasciano colore. I grappoli sono messi in casette senza sovrapporli per evitare rotture degli acini con conseguente fuoriuscita di succo. Le cassette sono poste su bancali in modo che possano essere spostate senza traumatizzare le uve. Tempo permettendo durante il giorno sono portate all’aperto, ma non ad appassire al sole, e la notte sono ricoverate al riparo con ventilazione temporizzata per evitare di disidratarle: quando i campioni di controllo hanno perso circa il 30% del peso iniziale, ossia dopo circa un mese, in base al meteo si decide la data della raccolta delle uve rimaste le quali nel frattempo hanno raggiunto la piena maturazione fenolica.

 

Le uve appena colte e quelle appassite sono quindi pigiate e, fase insolita per la vinificazione in rosso, criomacerate per circa 30 ore ciò per ottenere, come spiega Marco Bonfante, la massima estrazione dal frutto di profumi, colore e struttura. Segue la macerazione per la durata di 10 -12 giorni nei vinificatori o di 12-14 giorni nelle vasche di cemento. Dopo opportuni travasi il vino ottenuto è elevato in botti di rovere di 1000 litri per 30 mesi, quindi viene affinato in bottiglia per 18 mesi.
Le degustazione ha accompagnato i piatti del ristorante Da Luigi

 

I vini in degustazione (foto 1)
Tutti i vini Albarone sono ottenuti unicamente con uve albarossa.
Dopo un piacevole calice di Gavi di benvenuto, abbiamo degustato

 

Albarone Piemonte Albarossa Doc 2016 (foto 2)
L’annata è stata regolare con un prolungamento dell’estate mediterranea nella prima settimana di settembre e ciò ha permesso la maturazione completa delle uve.

 

Note gustative
Nel calice il vino ha colore rosso denso con riflessi granati che virano al violaceo.
Il profumo ricorda piccoli frutti con note dolci di ciliegia e più aspre di amarena che precedono sensazioni di macchia mediterranea.
In bocca degustandolo si potrebbe pensare a un vino più giovane per la freschezza che comunica. E’ morbido, ma con una nota acida giovanile, ma matura, non verde, che vivacizza il sorso e ne eleva la tensione gustativa. Tannini educati. E’ un vino di promettente longevità.

 

Abbinamenti
Tagliolini al sugo di carne, grigliate di carni, bolliti misti.


Albarone Piemonte Albarossa Doc 2015 (foto 3)
Il 2015 è stato climaticamente caratterizzato da un’estate calda e siccitosa e le uve hanno accumulato zuccheri, contenendo la grandezza degli acini. Alla maturazione le uve erano sane, mature e con succo concentrato.

 

Note gustative
Colore rosso intenso, profondo, con riflessi viola
Al naso è fruttato, si riconoscono la prugna, la ciliegia, una fugace nota agrumata e ricordi speziati.
Il bocca è pieno, caldo, morbido complesso con componente acida che rende scorrevole il sorso; è armonico, maturo, avvolgente.

 

Abbinamenti
Primi piatti molto saporiti pappardelle al sugo di lepre, risotto con ossobuco, stufato di vitello.

 

Albarone Piemonte Albarossa Doc 2014 (foto 4)
L’estate fresca e piovosa ha rallentato la maturazione delle uve; l’inizio autunno è stato mite e asciutto. La vendemmia si è protratta sino alla seconda decade di ottobre.

 

Note gustative
Il colore è rosso cupo con sfumature violacee.
Al naso l’impatto è fruttato, si avverte la prugna nera, matura, appena colta, e poi frutta più piccola, ricordi di frutti di rovo, di ciliegia fresca e in composta e ancora macchia mediterranea con ricordi di timo.
In bocca il vino è potente, polposo, caldo, morbido con trama tannica levigata e freschezza che la equilibra. Sorso lungo.

 

Abbinamenti
Brasato al vino rosso, fagianella in casseruola, formaggi di lungo affinamento


Albarone Piemonte Albarossa Doc 2011 (foto 5)
Più che buona annata con fine di stagione stabile che ha permesso di scegliere la data ottimale di vendemmia. Il vino è stato elevato per 24 mesi in barrique, quindi, come le altre referenze, affinato per 18 mesi in bottiglia.

 

Note gustative
Ha colore rosso scuro, nero, impenetrabile con riflessi violacei.
Impatto olfattivo fruttato, frutta estiva nera e rossa, con ricordi di confettura, sentori balsamici, quasi resinati e fondo speziato.
In bocca esprime una forza calma, suadente, morbida, con presenza del legno che fa da sfondo al carattere dell’uva espresso al meglio. L’alcolicità è velata dall’acidità, in perfetto equilibrio. E’ un vino complesso, concentrato, di lunga persistenza.

 

Abbinamenti
Selvaggina a pelo in salmì, formaggi di lungo affinamento o, come proposto in degustazione, con cioccolato fondente.


DuediDue Monferrato Rosso Doc 2016 (foto 6)
Si potrebbe introdurre questo vino con una proporzione ossia Marco sta a Micaela come il vitigno barbera sta al cabernet sauvignon. E se Albarone, come visto, nasce da un’uva che è un incrocio con barbera, il barbera non manca per dar vita a questa etichetta in cui rappresenta il côté
piemontese. In realtà nell’uvaggio il cabernet sauvignon costituisce il 50 per cento mentre alle uve barbera spetta il 35% per far spazio ad albarossa, presente con il restante 15 per cento. Ogni uva è vinificata separatamente così come separatamente i vini sono elevati in barrique di legno francese per 12-15 mesi. Dopo l’assemblaggio prosegue l’affinamento in bottiglia per un anno.

 

Note gustative
Nel calice mostra colore rosso rubino che vira al porpora.
Il profumo è fruttato, con ricordi di ciliegi, di amarena, di ribes cui si uniscono sentori vegetali e note boisé.
In bocca è di grande piacevolezza. L’ingresso è lineare, tannini ben espressi, ma che non rallentano il sorso a centro bocca, grazie anche alla freschezza che contribuisce alla bevibilità e anche all’eleganza del vino.

 

Conclusioni
I vini degustati esprimono uno stile fortemente caratterizzato capace di valorizzare in modo esponenziale le peculiarità delle uve. E’ un Piemonte che ci piace, con vini che per impatto fruttato, concentrazione, non passano inosservati: piacevoli da abbinare alle preparazioni più saporite, ma anche da centellinare senza accompagnamenti per coglierne completamente l’esprit. Sono rossi compiuti, complessi, muscolari e di carattere.

 

 

I piatti del menu xhe hanno  accompagnato la degustazione:

Battuta di fassona (foto 7), Risotto all’Albarone (foto 8), Brasato di manzo (foto 9)

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