04apr 2021
PROPOSTE PRIMAVERILI DI VINI E NON SOLO, IN ATTESA CHE PASSI “A NUTTATA”
Articolo di: Michele Pizzillo

La voglia era quella di proporre una carrellata delle cose belle da portare sulle tavolate di . Visto che saranno preparate solo piccole tavole e con gli stessi commensali che vivono con noi, abbiamo un po’ ridimensionato l’ambizione di fare una grande carrellata del meglio che si può trovare in quei pochi locali che sono autorizzati ad essere aperti.

 

L’idea, a questo punto, è quella di puntare un po’ di più su una selezione di vini, magari per darci la sensazione che c’è una sorta di rinvio delle festività pasquali, in attesa di quella rinascita che attendiamo tutti. E, quindi, tenere a portata di mano qualche bella bottiglia di vino per darci alla pazza gioia quando avremo la certezza che la “nuttata” è passata o, comunque, è pronta per lasciare spazio alla luce. Speriamo che avvenga presto.

 

E, poi, passata a “nuttata”, ci sarà la buona stagione, da accogliere magari con un bicchiere di buon vino in mano, scegliendo fra quelli segnalati.
Se poi si preferiscono le bollicine, proponiamo i consigli del Trentodoc per degustare al meglio un buon spumante.

 

Buona Pasqua. Che, per noi, è una festività rinviata.

 

I vini


Abrigo – Diano d’Alba (Cn)
Barbera d’Alba Marmimela Doc 2018
Per gli Abrigo è il vino che rappresenta l’interpretazione classica di barbera coltivata e vinificata in modo da preservare tutte le peculiarità varietali del vitigno. E, ci riescono molto bene, avendo cura di assemblare uve di due vigneti di paesi diversi, Grinzane Cavour e Diano d’Alba, con terreno molto differente, tanto da aver scelto di lavorare separatamente le uve nel processo di vinificazione. I due vini vengono mescolati prima dell’affinamento, che avviene in vasca di cemento per un periodo di 9 mesi circa, a cui segue la sosta in bottiglie coricate per 4 mesi prima. Dopo questi passaggi, nel calice arriva un vino di colore rosso rubino con riflessi violacei allo stadio giovanile, che con il passare degli anni diventano rosso granato. Elegante profumo di petali che si fonde con i sentori di ciliegie selvatiche ed erbe fresche di campo. Al sorso è molto fruttato, una bella acidità e corpo medio nei primi anni, per diventare poi più robusto con il passare degli anni. Si abbina alla perfezione con salumi, secondi a base di carne di maiale e formaggi freschi o stagionati.

 

Berlucchi Guido– Corte Franca (Bs)
Franciacorta Berlucchi ’61 satèn
Si riconosce dalla sua piacevolezza di beva e da una accattivante cremosità questa bollicina ottenuta solo da uve Chardonnay sottoposte a spremitura soffice e progressiva dei grappoli con fermentazione alcolica in tini d’acciaio. Dopo la seconda fermentazione in bottiglia e successivo affinamento a contatto con i propri lieviti per almeno 24 mesi, il vino si presenta con un bel colore giallo paglierino intenso, spuma soffice e cremosa e perlage sottile e continuo. Il profumo è caratterizzato da sentori di frutta matura tropicale che poi si evolvono in note di agrume candito. In bocca rivela una spiccata acidità e sapidità, bella struttura, rara piacevolezza di beva che si conclude con un lungo finale. Ottimo come aperitivo è ideale anche con risotti delicati e piatti a base di pesce. Da provare con prosciutto crudo di Sauris, Parma o San Daniele e formaggi non troppo stagionati. Va servito a 6-8 °C.

 

Ca di Rajo – San Polo di Piave (Tv)
Prosecco doc Treviso rosé brut millesimato
Glera e Pinot nero per l’interpretazione della cantina trevigiana della famiglia Cecchetto, del mondo del Prosecco. Metodo charmat lungo con 90 giorni in autoclave, che alla degustazione si presenta con un perlage elegante, finissimo e persistente. Il colore rosa esprime tutta la ricercatezza di queste bollicine. Di buona struttura, equilibrato e sapido, al palato risulta gradevole e armonico. Al naso rivela note di rosa, frutti di bosco freschi e fragoline. E’ un prodotto che ha richiesto un lungo lavoro di ricerca.

 

Cantina Colli Euganei – Vo (Pd)
Prosecco rosé extra dry
Si potrebbe dire che l’idea del Prosecco rosè si sta dimostrando una scelta azzeccata. Intanto per il livello qualitativo di molti prodotti presenti sul mercato e, poi, anche per l’accoglienza da parte del consumatore. E, questo Prosecco è uno di quei vini che soddisfa gli appassionati di bollicine semplici da interpretare anche per la piacevolezza che assicurano al palato. E’ ottenuto da uve Glera (90%) e Pinot nero alla degustazione si presenta con un colore tenue, perlage fine e persistente. Il profumo è prevalentemente assicurato da piccoli frutti rossi. E’ vino da tutto pasto e per accompagnare piatti di pesce.

 

Capezzana – Carmignano (Po)
Villa di Capezzana Carmignano docg 2011
Dietro questa etichetta c’è una storia che – arbitrariamente – sintetizziamo in 4 puntate: 1716 con il bando di Cosimo III de’ Medici; 1925, anno della prima vendemmia; 1982, conferimento della denominazione di origine controllata; 2006, la decisione di conservare 3.000 bottiglie all’anno e riproporle dieci anni dopo per dimostrare la longevità di questo straordinario vino e nasce, così, il progetto “10 anni”. Con la vendemmia 2011 siamo alla sesta vendemmia, che quantitativamente è stata ridotta di oltre il 30% ma qualitativamente, dopo fermentazione malolattica in tonneaux di legno francese e 24 mesi di affinamento tra gli stessi tonneaux e la bottiglia, ha dato un grande vino di colore rosso rubino con sfumature granata. Il profumo alterna sentori di caffè a vaniglia, liquirizia a cuoio, spezie a legno ma tutto ben amalgamato dalle note che assicura il sangiovese maturo. In bocca, poi, è avvolgente, corposo, morbido con tannini setosi, una buona acidità, notevole persistenza con finale dolce che tende al caffè e alla liquirizia.

 

Castello di Spessa – Capriva del Friuli (Go)
Casanova Pinot nero doc Collio 2018
Il nome è appropriato perché è proprio un vino che seduce. In più ricorda ujn Mettiamolo sullo scherzo – fermo restando la qualità del vino – dicendo che in occasione della festa del papà potrebbe essere simpatico portare in tavola un vino che ricorda anche un famoso seduttore, Giacomo Casanova, che è uno dei personaggi famosi che hanno soggiornato in questa antica azienda che, a quanto pare, è stata la prima a vinificare la Ribolla gialla. Noi, però, visto il personaggio di riferimento, abbiamo preferito un rosso ottenuto da uve internazionali come il Pinot nero, che si presta anche a qualche anno di invecchiamento, visto che viene affinato per 12 mesi in barrique e altri sei mesi in bottiglia. Nel bicchiere si presenta con un colore rubino intenso. Il profumo è fruttato ma con piacevoli sentori speziati. In bocca è caldo, sostanzioso ma anche vellutato, elegante con un lungo finale di more e di spezie. Si abbina a carne d’agnello ma non disdice un primo piatti a base di pesce saporito.


Collemattoni – Montalcino (Si)
Brunello di Montalcino docg 2015
Un grande vino che rappresenta l’anima dell’azienda Collemattoni di proprietà di Marcello Bucci che con il contributo della moglie-enologa, Francesca Arquint, riesce a dare una straordinaria interpretazione del Sangiovese. Infatti è un Brunello di gran classe con il suo colore rubino luminoso e un elegante impatto olfattivo tra note di lampone, fragolina di bosco, miele di castagno, liquirizia ed erbe aromatiche. Per l’affinamento del vino di questa vendemmia sono state utilizzate le botte nuove e il risultato è una struttura gustativa retta da una bella integrazione della freschezza con la trama tannica. Lunga chiusura accompagnata da note agrumate.

 

Coppi – Turi (Ba)
Senatore Primitivo doc Gioia del Colle 2017
Oltre che eccellente espressione del territorio dove don Indellicato piantò le prime vite di Primitivo, questo vino è anche un omaggio all’impegno politico del fondatore dell’azienda vinicola Coppi, Antonio Michele, che conosce molto bene il territorio della Murgia barese. E, il vino è uno dei grandi prodotti di questa terra. Ottenuto da uve selezionate in vigneti allevati ad alberello, Senatore è di colore rosso intenso con tonalità violacee. Profumo intenso e persistente di frutti rossi e mandorla tostata e con leggere note speziate. In bocca è secco, morbido, sapido, con una buona consistenza alcolica e abbastanza tannico. E’ un vino che può invecchiare un paio di decenni.


Cortese – Vittoria (Rg)
Nostru Catarratto lucido Terre Siciliane igp 2019
Vino biologico e vegano di colore giallo paglierino con riflessi verdi e un caratteristico bouquet prevalentemente speziato che ricorda il gelsomino, le erbe aromatiche e il garofano fino a virare alla noce moscata, con note delicate di frutta bianca. Al palato spicca per l’acidità vivace e la vena minerale che accompagnano un retrogusto lungo e dai piacevoli sentori di mandorla. Le uve vengono raccolte a mano, diraspate e pressate in maniera estremamente soffice. La fermentazione avviene a temperatura controllata e dopo il vino viene travasato e mantenuto sulle fecce fini per circa 5 mesi con frequenti battonage. Come tutti i vini firmati Cortese, è frutto di una costante ricerca che prevede il rispetto dei ritmi della natura, metodi di fertilizzazione naturale, recupero di tecniche di coltura tradizionale e la tutela della biodiversità.

 

Fontanavecchia – Torrecuso (Bn)
Falanghina del Sannio dop 2020
Fontanavecchia è l’azienda che ha dato un grande impulso a fare della Falanghina uno dei più grandi vitigni italiani e, oltretutto, partendo dal comune più vitato d’Italia, il sannita Torrecuso, in provincia di Benedetto, che conta 1.300 ettari di vigna. La metà della produzione di Falanghina del Sannio dop (la prima a conquistare i tre bicchieri di Gambero Rosso) è firmata Fontanavecchia ed anche il bianco della vendemmia 2020 (straordinaria, secondo il titolare Libero Rillo) è una delizia che soddisfa anche il consumatore più esigente, partendo dal bel colore paglierino intenso a cui segue, una volta versato nel bicchiere, un bouquet complesso per la quantità di sfumature che avvolgono il naso anche se le note di ananas, zenzero, vaniglia e pesca gialla sono molto più accentuate. Il sorso, poi, è un caleidoscopio di sensazioni gustative che in parte ripropongono quelle dell’olfatto con in più freschezza e sapidità in bella evidenza. E’ un vino che può riservare delle belle sorprese anche dopo diversi anni di permanenza in cantina.

 

Gradis’ciutta – San Floriano del Collio (Go)

Collio bianco Bràtinis doc 2017
Per Robert Princic è il vino per antonomasia delle occasioni speciali. Tant’è ce nel passato oltre ad essere prodotto in piccole quantità, difficilmente veniva proposto ai clienti preferendo consumarlo in famiglia nei momenti speciali. Il nome deriva dalla località in cui vengono raccolte parte delle uve. Oggi il titolare di Gradis’ciutta, produce il“Bratinis” utilizzando uve Chardonnay, Ribolla gialla e Sauvignon in percentuali quasi identiche, provenienti da vigneti presenti nelle nelle marne argillose conosciute come “ponca”. Alla degustazione, il “Bratinis” presenta un colore paglierino vivace e al naso è fresco e complesso, con fragranze che spaziano dai fiori di primavera alla dolcezza dei frutti gialli. In bocca è morbido e rotondo per poi rivelarsi succoso e fruttato per virare verso un finale con sentori di frutta esotica. E’ ideale con piatti di pesce ma primi e secondi piatti leggeri, specialmente di carni bianche.

 

Hofstatter – Termeno sulla strada del Vino (Bz)
De Vite Vigneti delle Dolomiti igt 2019
de ViTE è la cuvée di alta montagna firmata dall’altoatesino Hofstätter. Nasce da quattro varietà: Pinot Bianco, Müller Thurgau, Sauvignon e Riesling. Il colore è giallo chiaro con lievi riflessi verdognoli. All’olfatto si distinguono chiaramente sentori di mela fresca ed erba limoncina con note delicate di vaniglia. Al palato è vivace, ha carattere fresco con un’acidità elegante e ben equilibrata. Gli aromi fruttati e floreali si confermano al palato, imprimendo al vino il suo vero carattere. Un vino versatile, perfetto per l’aperitivo ma anche per accompagnare pesce e carni bianche.

 

La Montina – Monticelli Brusati (Bs)
Franciacorta brut docg
Andiamo sulle bollicine di più facile approccio che, poi, sono quelle che grazie alla loro maggiore diffusione sono quelle che fanno conoscere di più la Franciacorta, invogliando i consumatori a scoprire tutti gli altri gioielli che, in questo caso, completano l’offerta dell’azienda nata sulle terre che sono appartenute al casato di Papa Paolo VI. E, di grandi prodotti, la famiglia Bozza ha molto da proporre come, per esempio, il grande Quor che viene prodotto solo in annate eccezionali e la prossima sarà disponibile probabilmente a fine anno. Nel frattempo godiamoci questo brut dal perlage ricercato, bouquet fruttato con evidenti note agrumate. Al palato palato è delicato, fresco e sapido, con un’ottima corrispondenza gusto-olfattiva che si prolunga sino alla fine.

 

Le Morette – Peschiera del Garda (Vr)
Le Morette brut metodo classico
E’ prodotto solo nelle migliori vendemmie e, in questo caso, le uve Tubiana devono accettare la compagnia di quelle di Chardonnay, raccolte a fine agosto e vinificate separatamente, con fermentazione in vasche d’acciaio inox a temperatura controllata. L’assemblaggio e l’imbottigliamento avviene agli inizi di marzo con l’aggiunta di lieviti selezionati per la presa di spuma. Segue un riposo di 36 mesi, per diventare una elegante bollicina di colore giallo paglierino con lampi dorati, perlage fine, sottile e persistente. Profumo ricco, complesso, con sentori di mandorla fresca e nespola su un fondo di crosta di pane. In bocca oltre che avvolgente e di grande eleganza, è ampio, vellutato, fresco e con delicati e piacevoli sentori balsamici.

 

Leone de Castris – Salice Salentino (Le)
Five Roses 76° anniversario igt 2019
76 anni di originalità. Potremmo sintetizzarla in quattro parole la storia di questo straordinario vino (primo rosato imbottigliato in Italia) prodotto da un’azienda fondata nel 1665 e che ha dato personalità che hanno fatto la storia dell’enologia sia pugliese che nazionale. Il Five Roses (è stata appena proposta una versione spumante) è fatto sempre secondo l’uvaggio originale, 80% di Negroamaro e 20% di Malvasia nera di Lecce e continua ad ammaliare per il suo splendido colore rosa tenue e per gli eleganti profumi di mandarino, bergamotto, petali di rosa e succo di melagrana. In bocca, poi, accentua la sua classe per il superbo equilibrio che tra freschezza, stupenda sapidità e beva appagante. Un rosato di gran classe.

 

Lungarotti – Torgiano (Pg)
Torgiano docg Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2016
E’ il grande rosso italiano, questo umbro che ha contribuito a creare l’immagine dell’enologia italiana diventando uno dei vini più conosciuti e apprezzati nel mondo. La prima vendemmia del Rubesco Riserva Vigna Monticchio (Torgiano Rosso Riserva DOCG) risale al 1964 quando Giorgio Lungarotti, fondatore dell’azienda e pioniere della moderna enologia italiana, capì che dalla vigna Monticchio, sulle colline di Torgiano, grazie anche ad una perfetta esposizione, si ottenevano delle uve Sangiovese straordinarie. Innovativo per i tempi, già dalla prima annata, questo Sangiovese in purezza si fa subito notare per la sua personalità netta. Il colore è rubino brillante e i caratteri sono quelli tipici della gente dell’Umbria, riservata ma generosa. Un vino di grande struttura, adatto a un lungo invecchiamento, che sfodera un equilibrio unico tra potenza ed eleganza e che viene prodotto solo nelle migliori annate. Battezzato così da Maria Grazia Marchetti, moglie di Giorgio Lungarotti, il nome Rubesco deriva dal verbo latino rubescere, arrossire (di gioia) e sull’etichetta mostra un particolare della Fontana Maggiore di Perugia che raffigura la vendemmia.

 

Monte del Fra – Sommacampagna (Vr)
Cà del Magro Custoza superiore 2018
Un blend abbastanza complesso (Garganega, Trebbiano, Incrocio Manzoni, Bianca Fernanda) per una bella espressione di Custoza dal bel colore giallo paglierino e caratterizzato da una specie di girandola di sensazioni che vanno dalla frutta matura alle erbe aromatiche che, poi, si ritrovano in bocca insieme ad una straordinaria freschezza e una sapidità che accompagnano un vivace finale che lascia ottimi ricordi di piacevolezza.

 

Monte Zovo – Caprino Veronese (Vr)

Calinverno igt rosso veronese 2016
Uvaggio di Corvina (70%), Rondinella, Cabernet sauvignon e croatina per questo rosso veronese che può ancora invecchiare, e bene. Il colore è rosso rubino carico. I profumi sono prevalentemente fruttati ma con note speziate abbastanza evidenti grazie all’uso di barrique e tonneaux per l’affinamento. Il sorso è caldo, potente, corposo e ben equilibrato con la freschezza che bilancia la struttura. Morbidi i tannini e molto lunga la persistenza. Si abbina molto bene alle preparazioni importanti a base di carne dal gusto ricco e ai formaggi stagionati


Pacenti – Montalcino (Si)
Rosildo Brunello di Montalcino docg 2015
Uva Sangiovese selezionata nella zona più alta delle vigne della famiglia Pacenti per questo elegante vino che vorrebbe sintetizzare la storia dell’azienda. Dopo la vinificazione in vasca d’acciaio con lunga macerazione sulle vinacce, il vino affina 36 mesi in botte da 10 hl di rovere francese di Allier e in botte nuove da 25 hl, per proseguire in bottiglia per altri 12 mesi. Di colore rosso rubino intenso, al naso è elegante e speziato con note di frutti a bacca rossa e aromi floreali. Un vino elegante, di grande struttura e con tannini vellutati e sorso straordinariamente piacevole, avendo cura di stappare la bottiglia almeno due ore prima del consumo. Per il Consorzio del Vino Brunello) è da 5 stelle e può superare i trent’anni di invecchiamento.

 

Querceto di Castellina – Castellina in Chianti (Si)
"Sei" Chianti Classico Gran Selezione 2017
Sul nome di questo splendido vino c’è una storia simpatica giocata tutta sul sei come la data di nascita di Laura Masini (6-6-46), figlia del fondatore dell’azienda, sulla superficie della vigna (6.6 ettari di Sangiovese), sul numero delle piante (6.666) e sule botti utilizzate per l’affinamento che contengono 666 bottiglie. Chiamare il vino Sei, possiamo dire che è stato un gioco. Che poi potremmo trasformare in “sei grande”. Ed è così per il suo bel colore rubino luminoso. Il complesso bouquet di fiori e frutta con ottimi sentori balsamici. La beva è un po' traditrice nel senso che ti dispiace di smettere perché al tannino scalpitante e gradevolissimo, seguono note agrumate, un tocco mentolato, la morbidezza assicura dal legno utilizzato per la maturazione: tonneau di rovere francese di 2° e 3° passaggio dove sosta 18 mesi a cui seguono 12 mesi di affinamento in bottiglia.

Ruffino – Pontassieve (Fi)
Prosecco rosè doc 2020
Non è che la storica azienda di Pontassieve ha trasferito la produzione di uno dei simboli dell’Italia nel mondo in Toscana, perché questa etichetta fa parte dei vini delle tenute venete di Ruffino, ed in particolare dei Poderi Ducali, sua ultima importante acquisizione di 130 ettari di vigneti situati tra le province di Venezia e Treviso. E, quindi, siamo nel cuore delle vigne di Glera a cui Ruffino ha aggiunto un 15% di Pinot nero per produrre il suo primo Prosecco Rosé caratterizzato da un perlage finissimo, aromi fruttati, freschezza e piacevolezza. mmediatezza, semplicità e briosità sono i punti di forza di questo Prosecco Rosé si colore rosa tenue con perlage fine e persistente. Il profumo è delicato, con in evidenza note fruttate di fragolina di bosco e ribes nero. Al palato è accattivante, fresco, fruttato e con finale vivace. Elegantissima anche la bottiglia.


Santa Tresa – Vittoria (Rg)
Cerasuolo di Vittoria docg 2018
E’ un blend di Nero d’Avola (60%, di cuiil 15% leggermente appassito in pianta) e di Frappato per il restante 40%. Le uve vengono vinificate separatamente, con il Nero d’Avola che fermenta in botti di rovere di Slavonia da 30 hl mentre il Frappato fermenta in tini di acciaio inox, dove rimane a contatto con le bucce per circa 10 giorni a cui segue la fermentazione malolattica. Conclusa la fermentazione malolattica i due vini vengono assemblati per ottenere il nuovo Cerasuolo di Vittoria che si avvia all’affinamento in botti di rovere di 30 o 60 hl, e per circa il 15 % in barrique di rovere francese per un anno. Il vino si presenta di color rosso rubino con riflessi violacei. Al naso si percepiscono aromi fruttati di marasca e di susine, variegati da note mentolate e dolci come il caramello. In bocca è avvolgente, di grande struttura e persistenza con un tannino morbido e delicato.

 

Torrevilla – Torrazza Coste (Pv)
Oltrepò Pavese metodo classico pinot nero nature 110 La Genisia docg riserva 2016
Interessante espressione del territorio questa bollicina che arriva nel bicchiere dopo una sosta di 36 mesi sui lieviti, in bottiglia. Il colore è giallo paglierino con riflessi dorati. Il bouquet è un connubio di intensità e delicatezza tra note fruttate e sentori di floreali. L’assaggio è piacevole, con una bella freschezza sostenuta da una vivace sapidità finale che soddisfa il palato del consumatore.

 

Usiglian del Vescovo – Palaia (Pi)
Il Ginestraio Igt Toscana bianco 2019
Uvaggio è di Chardonnay e Viognier presenti nella stessa vigna piantata su terreno sabbioso di colore molto chiaro e profondo. Affinato 4 mesi in botti di rovere da 5 hl e altri 4 in bottiglia. E’ un vino molto elegante, di colore giallo carico con riflessi dorati e profumi molto fruttati e con bellissime note floreali. Al palato ha un ingresso morbido, con buona struttura e un ritorno di tutti i sentori del bouquet con in più note del legno utilizzato per l’affinamento. Molto interessante è il finale, pulito, fresco e con una lunga persistenza gustativa. E’ un vino particolarmente apprezzato all’estero, in particolare Nord Europa e Stati Uniti oltre che

 

Toscana e grandi città come Roma e Milano

 

Villa Franciacorta – Monticelli Brusati (Bs)
Franciacorta brut santèn mon docg 2016
Chardonnay in purezza per questo cavallo di razza di colore paglierino con riflessi dorati e perlage abbondante ed elegante. Il profumo è prima un concentrato di frutta che apre la strada ad un susseguirsi di note floreali e balsamiche. Il sorso è avvolgente, con una vivace freschezza che possiamo definire setosa per la delicatezza con cui soddisfa il palato. Per raggiungere questi livelli qualitativi, le uve sono vinificate in acciaio a cui segue una sosta di 36 mesi sui lieviti in bottiglia.


Qualche piccola curiosità

 

Le bollicine
Come stappare e servire una bottiglia di spumante sulla tavola pasquale? La risposta potrebbe essere “e che ci vuole a farlo”. Non è proprio così, a quanto pare, visto che il Consorzio del Trentodoc ha deciso di coinvolgere Valentino Tesi, Miglior Sommelier Ais 2019, per stilare una sorta di mini guida perché nelle occasioni speciali, come i giorni di festa, il brindisi è il simbolo per eccellenza della convivialità.

 

Sono otto consigli molto interessanti stilati da Tesi per il Trentodoc

 

1- Il momento migliore? A tutto pasto.
Una delle caratteristiche distintive di Trentodoc è la sua versatilità e, per questo, può essere consumato a tutto pasto ed è anche la scelta ideale per una grande varietà di abbinamenti gastronomici. Va bene per gli aperitivi ma può essere servito insieme ai più svariati piatti della cucina italiana. Durante le festività, in particolare, le bollicine di montagna sono perfette per un antipasto con salumi, formaggi e focacce salate, per i grandi classici della Pasqua, come l'agnello, le carni e gli arrosti, il pesce ma anche per i primi come le paste ripiene e i timballi.

 

2- Fredde, ma non freddissime
La temperatura di servizio incide sulle sensazioni olfattive, gustative e tattili e, per questo, scegliere quella giusta per Trentodoc equivale a esaltarne le peculiarità e la piacevolezza di beva. La temperatura di servizio ideale delle bollicine di montagna è di 6-8°C per le tipologie brut e millesimato, che si distinguono per un minimo di 15 e 24 mesi di permanenza sui lieviti. Per le etichette di maggiore complessità come la riserva, che può rimanere sui lieviti da un minimo di 36 mesi fino a dieci anni e più, la temperatura di servizio può salire fino a 8-10°C, ma anche a12°C per una riserva importante, evoluta e complessa. È dà ricordare che la bottiglia, una volta sul tavolo, acquista immediatamente un paio di gradi, riscaldandosi: è utile, quindi, per il servizio calcolare le tempistiche in modo adeguato.

 

3- Meglio il calice
Si consiglia l’uso del calice, perché favorisce la piena diffusione dei profumi. Per degustare al meglio le bollicine di montagna è suggerita una base larga con imboccatura più stretta (o anche un calice da vino bianco e, per una riserva, uno da vino rosso), mentre per esaltare la morbidezza e l’acidità dei rosè meglio un calice dai fianchi svasati. Le sensazioni olfattive di Trentodoc richiamano fragranze fruttate e floreali, oltre a note di vaniglia, albicocca, frutta esotica e agrumata, nocciole tostate, mela golden, cioccolato bianco e gelsomino.

 

4- Silenzio, si stappa
La bottiglia deve essere messa in raffreddamento almeno tre o quattro ore prima di venire stappata affinché raggiunga la corretta temperatura di servizio. Per l’apertura, va posizionata normalmente sul tavolo. Una volta tolta la capsula e la gabbietta, si raccomanda di tenere il pollice premuto sul tappo di sughero poiché la pressione accumulata all’interno della bottiglia potrebbe farlo uscire accidentalmente. Con l’altra mano a supporto, si inclina la bottiglia, afferrandola dalla spalla e ruotandola con delicatezza. La pressione interna deve essere liberata gradualmente con un leggero sibilo, fino ad accompagnare la fuoriuscita del tappo con le mani, senza produrre alcun rumore. Se la bottiglia è stata mossa, è utile inclinarla a 45° prima di aprirla: questo è il segreto per tenere sotto controllo la produzione di schiuma, effetto delle sollecitazioni.

 

5- Ricorda la glacette
Per assaporare il piacere delle bollicine di montagna, i dettagli sono importanti. Dopo aver stappato la bottiglia, è possibile mantenere la temperatura di servizio ideale se si utilizza una glacette con ghiaccio. Il consiglio è di dosare due terzi di acqua e un terzo dighiaccio. Si può aggiungere sale da cucina grosso per raffreddare la bottiglia più rapidamente.

 

6- Usa l’app Trentodoc per saperne di più
Per una perfetta degustazione delle bollicine di montagna nei momenti conviviali a casa è a disposizione l’Applicazione mobile Trentodoc. È uno strumento utile per personalizzare l’esperienza di degustazione: contiene le schede tecniche di ogni etichetta Trentodoc, composte da una breve descrizione del vino e da informazioni circa la tipologia, il vitigno di provenienza, il numero di mesi di permanenza sui lieviti e i consigli di abbinamento. Chi degusta può completare la scheda all’interno dell’Applicazione segnando note personali e appunti sensoriali.

 

7- E con i dolci? Demi-sec
Per esaltare il fine pasto c’è la tipologia Demi-Sec, con bollicine più dolci, amabili e dalla marcata rotondità. Questo metodo classico è ideale in abbinamento alla pasticceria secca, in particolar modo se farcita con mandorle e uvetta.

 

8- E se la bottiglia non finisce?
In questo caso basta richiudere bene la bottiglia con uno stopper e riporla in frigo: sarà perfetta anche il del giorno dopo.

 

Tre proposte per la tavola di Pasqua

AIA – San Martino Buon Albergo (Vr)
L’occasione è Pasqua ma la proposta della “Cucina più grande d’Italia” è la versione “primavera/estate” del polpettone “BonRoll con piselli e prosciutto cotto”, un classico anche della tradizione pasquale che con Aia evoca l’arrivo della primavera. Così, se
avete poco tempo da dedicare ai fornelli ma non volete rinunciare a portare in tavola un classico dei classici, il polpettone BonRoll è la scelta ideale per vivere un momento di gioia e spensieratezza con gusto ed eleganza. I piselli cotti al vapore e ben si legano alla leggerezza delle carni bianche 100% italiane: un piatto semplice e all’insegna della bontà, da preparare in padella in pochi minuti o al forno. Una special edition che si aggiunge alla famiglia BonRoll di cui fanno parte il classico, le varianti allo speck, agli spinaci, cime di rapa e pancetta, radicchio e scamorza. BonRoll, grazie alla sua offerta, mette d’accordo proprio tutti.
Con le sue specialità, il BonRoll punta l’attenzione alla qualità e alla stagionalità degli ingredienti, come i freschi piselli di primavera. E, tutto nasce 1996 che, osservando un impianto produttivo di biscotti, l’arrosto di carni bianche entra in casa AIA, diventando uno dei piatti più amati nelle cucine italiane.

 

Prugne della California e Sonia Peronaci
Un’accoppiata stellare per preparare in casa la colomba pasquale. Per rendere più dolce la Pasqua (che, dato la situazione, potremmo prolungare sino a quando non avremo la certezza scientifica di poter dire “liberi tutti”), il California Prune Board, ha coinvolto la food influencer Sonia Peronaci, fondatrice del sito Giallo Zafferano ora volto e promotrice del sito che porta il suo nome soniaperonaci.it e della sua redazione Sonia Factory, per proporre una rivisitazione del dolce classico della Pasqua. E, la brava Sonia ha studiato una ricetta originale e golosa, facile da realizzare a casa, con due ingredienti speciali come Prugne della California (che si integrano perfettamente con preparazioni dolci, oltre a permettere di ridurre il contenuto di zuccheri nella preparazione) e cioccolato bianco, per accontentare sia chi cerca un’alternativa ai canditi sia i più golosi che non rinunciano al cioccolato.
Descrivere dettagliatamente la ricetta potrebbe essere noioso per chi cerca notizie immediate per organizzarsi a rendere un po' più dolce e meno triste Pasqua e Pasquetta e, quindi, basterà andare sul sito www.soniaperonaci.it per trovare tutto quello che serve per preparare questa veloce ed originale colomba pasquale.


Veroni Salumi – Correggio (Re)
Perché non pensare ad un piatto dalle caratteristiche rustiche ma dal sapore delicato? L’idea è di un storico salumificio emiliano, Veroni di Correggio, che per festeggiare la Pasqua a tavola, propone un primo con pasta di farro e culatello che si accompagna bene alle altre portate a base di carne. Le tagliatelle di farro al ragù di culatello, scalogno e limone sono una ricetta facile da preparare e alla portata di tutti. Protagonista del piatto è il pregiato culatello prodotto da Veroni con solo carne 100% italiana, che esalta il gusto delle tagliatelle di farro, grano antico caratterizzato per le ottime qualità nutritive.
Per preparare le Tagliatelle di farro al ragù di culatello, scalogno e limone, gli ingredienti per 4 persone sono: 400 g di tagliatelle di farro, 200 g di culatello, 1 scalogno, 1/2 bicchiere di latte caldo, 1/2 bicchiere di passata di pomodoro, q.b. di burro, pepe, Parmigiano Reggiano grattugiato, scorza di limone grattugiata a piacere.

1

Photo Credits

Photo 1 : Foto di Couleur da Pixabay
Articoli Simili
I più letti del mese
MASCHERINE ANTI COVID: QUELLO NON VENE MAI SPIEGATO E CHE LE RENDE INEFFICACI
In tempo di coronavirus, distanziamento e uso delle mascherine sono le due raccomandazioni che vengono in continuazione ripetute dalle autorità competenti in quanto permettono di quantomeno ridurre la diffusione del viru... Leggi di più
NON AVVOLGERE L’ARROSTO NELL’ALLUMINIO
La cucina è un luogo strano. Ci sono persone brillanti che in cucina perdono lucidità quasi che i fornelli resettassero la loro intelligenza. Per cui una persona dotata di buona logica, può finire per perderla tra padell... Leggi di più
LE DONNE DELLA BIRRA: I CORSI DI FORMAZIONE
Dopo la pausa estiva riprende la collaborazione, avviata nel 2021, tra l’Associazione Le Donne della Birra  e la piattaforma Formalimenti, realtà formativa gestita da professioniste aderenti al gruppo “Donne ... Leggi di più
MERANO WINEFESTIVAL 2018, DAL 9 AL 13 NOVEMBRE
Gourmet’s International è un’azienda alla ricerca costante del meglio del comparto enologico e gastronomico, così da individuare prodotti esclusivi da proporre agli appassionati.   Opera in tutto il mondo d... Leggi di più
CAPODANNO CINESE AL BON WEI
L’anno della Tigre consolida i legami tra la cucina cinese e l’Amarone della Valpolicella. Infatti, in occasione del capodanno cinese - nel 2022 in Cina inizia l’1 febbraio - che per il loro oroscopo è ... Leggi di più
MALCESINE, BORGO MEDIEVALE COVID FREE DOVE TRASCORRERE VACANZE TRA LAGO E MONTI
Malcesine (foto 1) è un borgo medievale di 3700 abitanti; si trova all’estremo nord della sponda veronese del Lago di Garda, al confine con Trentino e Lombardia. Il centro, che conserva l’impianto urbanistico... Leggi di più
COLLIO PINOT GRIGIO MONGRIS RISERVA 2013 MARCO FELLUGA
Il pinot grigio è considerato in qualche modo un pinot minore rispetto sia al capostipite, il pinot nero, sia a una sua altra mutazione vale a dire il pinot bianco. Eppure negli anni settanta era un vino di gran moda. Pi... Leggi di più
GOLOSARIA WINE MILANO 23 APRILE 2022: 7 VARIAZIONI DI LAMBRUSCO
L’odierna edizione di Golosaria Wine ha visto la partecipazione di parte dei produttori della regione Emilia Romagna. Hanno presenziato cantine produttrici dei vini Lambrusco, Colli Bolognesi e delle Doc romagnole.... Leggi di più
LA SOSTENIBILITÀ ATTRAVERSO I VITIGNI RESISTENTI
Nasce la rete di imprese Resistenti Nicola Biasi, sei aziende agricole in sei territori diversi tra Friuli, Veneto e Trentino, guidate da Nicola Biasi, miglior giovane enologo d’Italia per Vinoway e Cult Oenologist... Leggi di più
NOVITA’ DI DESIGN AI QUELLENHOF LUXURY RESORTS
I Quellenhof Luxury Resorts quest’anno avranno delle grandi novità di design. Ammirati da sempre per la loro modernità, che si sposa perfettamente alla tradizione altoatesina al Quellenhof Passeier e mediterranea a... Leggi di più
We use cookies to improve our website and your experience when using it. Cookies used for the essential operation of this site have already been set.