06nov 2023
Presentata a Milano la linea Selezioni di Cantina Kaltern
Articolo di: Fabiano Guatteri

Abbiamo incontrato Thomas Scarizuola,  Kellermeister della Kellerei-Cantina Kaltern  realtà cooperativa altoatesina sita nel territorio del Lago di Caldaro, in occasione della presentazione stampa della più recente annata della linea Selezioni tenutasi presso il ristorante Moebius Milano, organizzata dall’agenzia di comunicazione Thurner PR.


Dieci le etichette proposte (foto1 video 2), ossia sette di vini bianchi dei quali uno spumante e tre aromatici, e tre di vini rossi.

 

Scarizuola ha introdotto la degustazione precisando che la cantina conta 590 soci e 440 ettari vitati che allignano sui rilievi circostanti al lago ad altitudini che variano da 200 a 700 metri slm. Pertanto, considerata l’ampia estensione del vigneto, terreni, esposizioni, microclimi, altitudini variano e ciò permette la coltivazione di un’ampia gamma di vitigni, ciascuno dei quali in una specifica zona vocata.

 

La mappa della zona di produzione vede i vigneti dei vini rossi, ossia del cabernet sauvignon e del lagrein allignare ad altitudini che vanno da 230 a 350 metri slm. L’uva schiava, vegeta tra 350 a 400 metri di altitudine in terreni ben esposti. Il pinot nero arriva sino a 550 metri. Per quanto riguarda le uve bianche dalle altitudini più basse procedendo verso quelle più alte incontriamo in prima battura il pinot grigio, poi il gewurztraminer, quindi lo chardonnay, più in alto il sauvignon tra i 500 e i 550 metri. Il pinot bianco può arrivare sino a 650 metri di altitudine con terreni ben esposti mentre il kerner ancora più in alto, circa a 700 metri. 

 

Selezioni, pur non essendola la linea top di gamma della cantina, costituita dalla collezione Quintessenz, è fortemente rappresentativa perché oltre a  includere tutte le varietà viticole allevate dalla cantina, coniuga alta qualità e tiratura.

 

 

I vini bianchi 
Come primo vino abbiamo degustato Brut Nature Spumante Doc 2017 (foto 3), prodotto con uve chardonnay e pinot nero; dopo la pressatura soffice ha luogo la fermentazione che si svolge per il 70% in acciaio e per il restante 30% in tonneau. La successiva presa di spuma in bottiglia sui lieviti ha una durata di 48 mesi e dopo la sboccatura la ricolmatura avviene a dosaggio zero. Bolla fine, sentori di crosta di pane, fiori bianchi; in bocca si rivela verticale, quasi croccante con mineralità ben delineata.

 

Per quanto riguarda i vini fermi il vino bianco forse più rappresentativo è il Pinot Bianco Vial Doc 2022 (foto 4). L’annata è stata molto calda ma, come spiega Scarizuola, per tutti i vini “abbiamo cercato di preservare la freschezza, l’acidità aiutati anche dal vento freddo serale che scende dalle montagne”. Più in generale “abbiamo evitato di produrre vini grassi, concentrati, pesanti, privilegiando la bevibilità”. Vial è un bianco da aperitivo, da apertura, da stappare con gli amici senza necessariamente abbinarlo al cibo. È vinificato e maturato in acciaio, eccetto il 10% che è elevato in legno grande. Oltre alla freschezza e alla bevibilità, Vial è caratterizzato da note fruttate i mela, di limone, con ricordi di noce e acidità ben integrata.

 

Lo Chardonnay Saleit Doc 2022 (foto 5) è più gastronomico di Vial. Le uve sono lasciate criomacerare e il 50 % del vino è elevato in tonneau e botti grandi. Nasce così un bianco che ha più corpo di Vial, frutto maturo: frutta a polpa gialla anche esotica come il mango, e note vanigliate suggerite dal legno; è cremoso e persistente.

 

Il Pinot Grigio Sol Doc 2022 (foto 6) è il più corposo dei tre. La fermentazione di metà mosto ha luogo in botti di legno grandi, e il vino alla commercializzazione si rivela strutturato, e al tempo stesso fresco, con ricordi fruttati di pera e sentori vanigliati.

 

Passando agli aromatici il Sauvignon Stern Doc 2022 (foto 7) è rappresentativo dei Sauvignon in generale per profumi e freschezza. Stern, a differenza degli altri vini della collezione, non nasce da un vigneto con un suolo calcareo, ossia basico, bensì da terreno di roccia madre, vale a dire di porfido, che ha un ph basso, pertanto acido e ciò porta a vini meno strutturati, ma più verticali e minerali. La fermentazione alcolica di Stern si svolge per il 20% in botti grandi, mentre la maturazione è in acciaio. È un bianco molto profumato, frutta tropicale, foglia pomodoro, ortica, sambuco; in bocca è fruttato, verticale con note minerali.

 

Kerner Carned Doc 2022 (foto 8) è vinificato con fermentazione spontanea per il 50% in botti di legno grandi. Dotato di colore giallo intenso, molto floreale, con ricordi fruttati di pesca gialla e di mango, in bocca rispetto allo Stern è più opulento, ha più volume, ma minor mineralità.

 

Le uve del Gewurztraminer Campaner Doc 2022 (foto 9) macerano a freddo prima della fermentazione che avviene in acciaio così come la maturazione. È il più strutturato e grasso dei tre vini aromatici, con ampio corredo aromatico che comprende sentori di litchi, di chiodo di garofano, di cannella, di rosa con impatto gustativo morbido dato da residuo zuccherino.

 

 

I vini rossi

 

Per quanto riguarda i rossi il Kalterersee Classico Superiore Leuchtenberg Doc 2022 (foto 10) è il più rappresentativo e nasce da uve schiava che sono autoctone. In fase di abbinamento è il più eclettico; la fermentazione e la maturazione avvengono in acciaio e in vasche di cemento, ed è di piacevole e immediata bevibilità con finale ammandorlato.

 

Pinot Nero Riserva Saltner Doc 2021 (foto 11) viene vinificato con macerazione del pigiato in tini di rovere, quindi il vino ottenuto è elevato per un anno in barrique e tonneau. Dal caratteristico color rubino, al naso si riconoscono piccoli frutti rossi e neri e anche il sorso è fruttato con deciso sapore di ciliegia, tannini levigati e note vanigliate.

 

Per produrre Lagrein Riserva Lareith Doc 2021 (foto 12) il pigiato macera in barrique quindi il vino è elevato ancora in barrique per 12 mesi. È il più strutturato dei tre rossi: di colore rosso rubino intenso, il profumo ricorda piccoli frutti scuri come la mora e i mirtilli.

 

 

Conclusione

 

 La liea Selezioni  è prodotta privilegiando la freschezza, la bevibilità, senza però rinunciare alla complessità conferita anche dai legni con cui alcuni vini sono elevati e che possono affinare per anni in bottiglia.

 

 

 

 

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