Abbiamo già detto di Ghe Sem di Vincenzo Monti qui. Ghe Sem da qualche mese ha aperto un secondo ristorante in via Borsieri. La formula è la stessa: dim sum rappresentati da ravioli di diverse fogge confezionati in stile cinese (in cucina a preparare la pasta e a confezionare i ravioli lavorano chef cinesi), con farce della tradizione italiana. Di queste ci sono particolarmente piaciute: alla parmigiana di melanzane, intensa anche grazie alla presenza di formaggio stagionato; all’amatriciana con la piacevole consistenza del guanciale; al baccalà alla pizzaiola dal gusto deciso.
I dim sum vengono cotti esclusivamente al vapore. Ad accompagnarli sicuramente birra o vino, ma soprattutto cocktail d’autore che trovano ispirazione dal Sud America all’Estremo Oriente passando per l’Europa. Drink che propongono un viaggio, una storia e in ogni caso un’emozione. Un viaggio con tappe che riprende la strada di Marco Polo è “Sulla via della seta” dove si mescolano il maraschino scoperto in Dalmazia, lo sciroppo al curry dell’India, lo shalon bay direttamente dalle bianche spiagge di Phuket e il succo dei migliori yuzu delle pendici del monte Fuji. Vi sono anche reinterpretazioni di cocktail esistenti come “Asini che volano” che fa il verso al “Moscow Mule”, così da ottenere un drink più morbido preparato con gin infuso al tè, Carpano bianco, sake allo yuzu, homemade sour mix, ginger beer.
L’idea è che per caratteristiche, questi cocktail possano essere abbinati ai dim sum in base agli ingredienti di questi ultimi. In merito sono stati proposti accostamenti pensati per l’aperitivo, ma riproducibili in qualsiasi momento, ossia la formula Drink Sum che consistere in un cocktail accompagnato da due ravioli differenti e una ciotolina di edamame sino ad arrivare, per gli appassionati, a una degustazione di 12 diversi dim sun proposti in ordine di intensità di gusto crescente.
Sono abbinamenti ben riusciti e i cocktail in carta, per scelta degli ingredienti e armonia di sapori, si pongono ai vertici del bere miscelato milanese.
